1848, I LIBERALI PIEMONTESI vogliono uno stato in cui regni la libertà, ma solo per i liberali.

Di Angela Pellicciari

1240161_10202024492484549_985286986_nSi aprono  le porte alle ideologie totalitarie del ‘900.

Si assume come assioma che la classe di governo liberale sia la migliore possibile. La missione dei liberali è di combattere contro la monarchia assoluta e le sue istituzioni in nome della libertà.

La monarchia assoluta si ritiene tale per volontà di Dio e pertanto porta con sé un limite: i suoi re devono rendere conto del proprio operato a Dio le cui regole valgono per tutti a cominciare dal sovrano che le riceve già costituite senza poterle modificare.

I liberali si prefiggono uno stato in cui regni la libertà assoluta, senza vincoli e né comandamenti. Una libertà, sia ben chiaro, che non potrebbe essere amministrata da tutti, altrimenti regnerebbe il caos. E così, i pochi liberali che incarnano lo stato pedagogo e che decidono anche per gli altri in base ai propri convincimenti se ne fanno portavoce e depositari.

Questo comporta che i loro convincimenti debbano essere immediatamente tradotti in legge, perché sicuramente buoni. Sicuramente buoni, perché nati per l’interesse sovrano dello stato. I liberali danno per scontato che tra i loro interessi e quelli dello stato ci sia perfetta corrispondenza…


Le conseguenze di questo modo di intendere e governare lo stato si sono manifestate in questo secolo con le esperienze comunista, fascista e nazista. Riteniamo che il totalitarismo inerente a questa liberale concezione sia molto peggio dell’assolutismo di stampo monarchico.


Angela Pellicciari.

1 thoughts on “1848, I LIBERALI PIEMONTESI vogliono uno stato in cui regni la libertà, ma solo per i liberali.

  1. In realtà, l’assolutismo è una caratteristica del sistema liberale e non delle monarchie cristiane. Anche le “monarchie assolute” furono quelle influenzate dall’illuminismo. Nel sistema liberale chi riveste il potere è in grado di far approvare leggi che tutelano i propri interessi personali, spesso senza criterio, né remore morali. Poi si dice al popolo: “come osate ribellarvi? Ha deciso tutto la maggioranza in parlamento, cioè la volontà del popolo”, facendo finta che il popolo sia un soggetto diverso da quello che soffre la malvagità di chi governa. Nelle monarchie cristiane, la tradizione impone forti limiti al potere di legiferare, poiché conserva consuetudini e regole morali antichissime, talora eterne. Anche senza scomodare fascismi e comunismi, si può facilmente verificare che i sistemi liberali, ovunque, preparano l’autodistruzione dell’uomo e della società.

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