IL SAPONE VENETO CHE LAVO’ GRAN PARTE DELL’EUROPA

di Milo Boz

1005837_10202836945755373_457516514_nUno dei tanti primati di Venezia fu, nella sua epoca d’oro, la fabbicazione di un sapone detto “di Castiglia”, particolarmente delicato e profumato, che sostituì ben presto quello in uso più a nord in Europa, a base di grassi animali e addirittura puzzolente. I fabbricanti veneziani per qualche tempo, durante il secolo XIV, tolsero alla Spagna il primato della fabbricazione del suo sapone detto “di Castiglia”, considerato il migliore di tutti. Questo sapone, bianco e duro e di odore gradevole, poteva essere venduto come un genere di lusso, quasi come un medicinale, in paesi nordici come l’Inghilterra, dove il sapone di fabbricazione indigena era molle, scuro e maleodorante perché fatto di grassi animali. Invece del sego i veneziani usavano l’olio d’oliva, che le loro navi portavano in grande quantità dalla Puglia; e invece della potassa usata al nord, come alcali i veneziani usavano ceneri importate dalla Siria, non la cenere marina dei vetrai, ma la cenere di un certo arbusto che conteneva una buona percentuale di soda e produceva quindi un sapone solido che poteva essere profumato secondo i gusti dei clienti.

da “Storia di Venezia” di Frederic C. Lane

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